QR-Code per la narrazione partecipata dell’Unione Valnure Valchero
Raccontiamo il territorio attraverso i luoghi che lo rappresentano
Modifiche a "Monumento ai partigiani della Val Nure e al capitano Mackenzie"
Descrizione sintetica
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Il monumento dedicato ai partigiani della Valnure caduti durante la guerra di Liberazione al nazifascismo si trova ad Albarola di Vigolzone, sulla strada interna di accesso alla cava di marna, lungo la statale tra Vigolzone e Ponte dell’Olio.
IL MONUMENTO
Tre gradini di cemento di ampiezza digradante sorreggono una piattaforma sulla quale sono collocate tre steli di marmo a forma di sottili piramidi.
Sulle steli, lapidi recano elenchi dei caduti ed iscrizione dedicatorie, fra le quali spiccano i nomi di tre partigiani: Giuseppe Carini di Pontedell’Olio, Pietro Merli di San Giorgio e il “Capitano Mack”, nome di battaglia di Archibald Donald Mackenzie, una straordinaria figura di capitano inglese di origini scozzesi che si unì alla guerra partigiana. I tre persero la vita insieme, sulla collina di Albarola in località “La Graziosa” il 6 ottobre del 1944.
IL CAPITANO MACK
Archibald Donald Mackenzie, noto come \"Capitano Mack\", fu un ufficiale inglese che, fuggito nel giugno del '43 dal campo di concentramento e di prigionia di Villa Alberoni a Veano (Vigolzone) e riuscito a sottrarsi alla cattura e alla deportazione in Germania da parte delle truppe tedesche scese in Italia dopo l’armistizio fra il governo italiano e gli alleati anglo-americani, non seguì la via del rimpatrio e del ricongiungimento al proprio esercito, ma scelse di unirsi ai partigiani piacentini della Val Nure. Mise così a disposizione le sue capacità ed esperienze di strategia e comando militare, guidandoli con successo in importanti azioni di guerriglia contro le forze militari repubblichine e tedesche.
Nell’aprile del 2023, i familiari del Capitano Archibald Donald Mackenzie, appartenente al 79° Reggimento di fanteria dell’esercito britannico, oggi denominato “Queen's Own Cameron Highlanders” hanno consegnato la spada da ufficiale al Museo della Resistenza Piacentina sito a Sperongia di Morfasso.
VILLA ALBERONI E LA FUGA DEI PRIGIONIERI
La Villa Alberoni di Veano durante la Seconda Guerra Mondiale (negli anni 1941 – 1943) venne utilizzata dall’Esercito Italiano come campo di concentramento e di prigionia identificato come PG 29. Alla fine di giugno 1943 alcuni prigionieri, tra cui il capitano Mackenzie, riuscirono ad evadere dalla Villa scavando un cunicolo, guadagnando la libertà.
Lo straordinario e poco noto episodio è stato ricostruito, nel 2019 attraverso precise indagini condotte sul terreno della Villa, con sofisticate apparecchiature, da parte di una ditta specializzata in ricerche di geologia ambientale e geoarcheologia, che ha permesso di localizzare tracce del tunnel scavato per la fuga (vedi presentazione pdf allegata).
POESIA DEDICATA AL CAPITANO MACKENZIE
Capitano Mack
Hai tinto del tuo sangue la mia terra
Coi miei fratelli per la stessa idea
T’ha visto vincitore anche la morte.
Con gli occhi chiari aperti all’infinito,
Col fiero volto semplice e sereno,
Sei passato tra noi, come ogni giorno,
L’ultima volta, o biondo Capitano!
“Avanti!” hanno gridato i Partigiani
Con l’arma in pugno pronti per la lotta
In cui primo ti videro ed audace;
“Avanti!” col tuo esempio e nel tuo nome,
Ti son di scorta ancora due compagni
E il popolo commosso ha salutato
Il buon soldato giunto da lontano
Giusto e leale: “Addio, c’eri fratello:
Hai fatto molto onore alla tua terra!
Sempre verrà mia gente alla tua tomba
Recando un fior di campo e una preghiera;
Verrà una madre per portarti il pianto
Della tua mamma, con lo stesso amore!”
Autore sconosciuto
Hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina:
ANPI Valnure
Valter Merli
Stefano Pronti
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Il monumento dedicato ai partigiani della Valnure caduti durante la guerra di Liberazione al nazifascismo si trova ad Albarola di Vigolzone, sulla strada interna di accesso alla cava di marna, lungo la statale tra Vigolzone e Ponte dell’Olio.
IL MONUMENTO
Tre gradini di cemento di ampiezza digradante sorreggono una piattaforma sulla quale sono collocate tre steli di marmo a forma di sottili piramidi.
Sulle steli, lapidi recano elenchi dei caduti ed iscrizione dedicatorie, fra le quali spiccano i nomi di tre partigiani: Giuseppe Carini di Pontedell’Olio, Pietro Merli di San Giorgio e il “Capitano Mack”, nome di battaglia di Archibald Donald Mackenzie, una straordinaria figura di capitano inglese di origini scozzesi che si unì alla guerra partigiana. I tre persero la vita insieme, sulla collina di Albarola in località “La Graziosa” il 6 ottobre del 1944.
IL CAPITANO MACK
Archibald Donald Mackenzie, noto come \"Capitano Mack\", fu un ufficiale inglese che, fuggito nel giugno del '43 dal campo di concentramento e di prigionia di Villa Alberoni a Veano (Vigolzone) e riuscito a sottrarsi alla cattura e alla deportazione in Germania da parte delle truppe tedesche scese in Italia dopo l’armistizio fra il governo italiano e gli alleati anglo-americani, non seguì la via del rimpatrio e del ricongiungimento al proprio esercito, ma scelse di unirsi ai partigiani piacentini della Val Nure. Mise così a disposizione le sue capacità ed esperienze di strategia e comando militare, guidandoli con successo in importanti azioni di guerriglia contro le forze militari repubblichine e tedesche.
Nell’aprile del 2023, i familiari del Capitano Archibald Donald Mackenzie, appartenente al 79° Reggimento di fanteria dell’esercito britannico, oggi denominato “Queen's Own Cameron Highlanders” hanno consegnato la spada da ufficiale al Museo della Resistenza Piacentina sito a Sperongia di Morfasso (alcune foto dell'evento in fondo alla pagina).
VILLA ALBERONI E LA FUGA DEI PRIGIONIERI
La Villa Alberoni di Veano durante la Seconda Guerra Mondiale (negli anni 1941 – 1943) venne utilizzata dall’Esercito Italiano come campo di concentramento e di prigionia identificato come PG 29. Alla fine di giugno 1943 alcuni prigionieri, tra cui il capitano Mackenzie, riuscirono ad evadere dalla Villa scavando un cunicolo, guadagnando la libertà.
Lo straordinario e poco noto episodio è stato ricostruito, nel 2019 attraverso precise indagini condotte sul terreno della Villa, con sofisticate apparecchiature, da parte di una ditta specializzata in ricerche di geologia ambientale e geoarcheologia, che ha permesso di localizzare tracce del tunnel scavato per la fuga (vedi presentazione pdf allegata).
POESIA DEDICATA AL CAPITANO MACKENZIE
Capitano Mack
Hai tinto del tuo sangue la mia terra
Coi miei fratelli per la stessa idea
T’ha visto vincitore anche la morte.
Con gli occhi chiari aperti all’infinito,
Col fiero volto semplice e sereno,
Sei passato tra noi, come ogni giorno,
L’ultima volta, o biondo Capitano!
“Avanti!” hanno gridato i Partigiani
Con l’arma in pugno pronti per la lotta
In cui primo ti videro ed audace;
“Avanti!” col tuo esempio e nel tuo nome,
Ti son di scorta ancora due compagni
E il popolo commosso ha salutato
Il buon soldato giunto da lontano
Giusto e leale: “Addio, c’eri fratello:
Hai fatto molto onore alla tua terra!
Sempre verrà mia gente alla tua tomba
Recando un fior di campo e una preghiera;
Verrà una madre per portarti il pianto
Della tua mamma, con lo stesso amore!”
Autore sconosciuto
Hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina:
ANPI Valnure
Valter Merli
Stefano Pronti
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