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Racconto in fase di redazione
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La chiesa dedicata a S.Germano fu una delle più antiche della provincia di Piacenza. Sorse nell’anno 450 d.C. grazie ad un benefattore, proprietario di terreni a Podenzano, coniuge di una gentildonna miracolata da S. Germano. Il marito volle erigere questo tempio in segno di gratitudine. La nuova chiesa venne edificata negli anni ‘40 di fianco alla vecchia chiesa di cui rimane il seicentesco campanile.
CENNI STORICI: PERCHÉ È IMPORTANTEDon Ettore Zurla, nominato parroco di Podenzano nel settembre 1932, avvertì la necessità di una nuova chiesa e chiamò come progettista l’architetto Camillo Uccelli di Parma. Scelse come area il cimitero adiacente alla vecchia chiesa.
Nel 1934 iniziarono gli scavi ed il 19 marzo 1936 fu benedetta la pietra testimoniale dal vescovo Menzani, nella quale fu inserito un tubo di piombo con una pergamena (documento storico della fondazione). Era il periodo delle spedizioni coloniali in Africa Orientale e sulla pietra si vollero dunque incidere i nomi dei combattenti caduti. La pietra fu poi calata nelle fondamenta dell’altare maggiore. Le decorazioni furono eseguite da Ugo Albertelli, Alberto Aspetti ed Ernesto Giacobbi. La chiesa venne inaugurata solennemente il 6 aprile 1940.
Venne trasferito dalla vecchia chiesa anche l’organo a canne di notevole valore artistico e storico, costruito dalla ditta Cavalli nell’800 per la cattedrale di Piacenza ed arrivato a Podenzano negli anni ‘20.
ARCHITETTURALa chiesa è romanica a pianta greca divisa in tre navate che poggiano su quattro maestose colonne marmoree e su otto pilastri di mattoni a vista, che creano intense suggestioni nel variare di ombre e penombre. La passatoia centrale del pavimento marmoreo è policroma, tra i quali un marmo violetto ora introvabile.
Ovunque si giri lo sguardo questo tempio riserva tante meraviglie: l’altare è un marmo traforato quasi a filigrana con maestria dagli scalpellini di Carrara. È grazie alla fede, all’amore per l’arte, alla tenacia e passione di monsignor Teodoro Pallaroni se oggi questo tempio raccoglie opere di inestimabile valore. Il pittore Ricchetti inizia i primi affreschi nel 1957 (Sacro Cuore, Via Crucis, Cristo risorto) e prosegue poi nel 1960 con la cappella della Beata Vergine del Rosario e nel 1963 con la cappella di S. Giovanni Bosco, patrono della parrocchia insieme a S.Germano, continuando ad affrescare fino al ’75 all’età di 78 anni.
A Pietro Delfitto fu affidato nel 1975 il compito di dipingere la cappella dello sposalizio della Madonna con S.Giuseppe. Tale decorazione è stata realizzata con la tecnica della cementite e ricorda le pitture popolari che abbelliscono sacelli o oratori ai margini delle strade (detti mistadelli).Altre opere artistiche degne di attenzione presenti in questo tempio sono le lavorazioni a sbalzo in rame di Francesco Maria Martini iniziate nel 1986.
L’elenco delle opere presenti è infinito e merita un’attenta visita per poter essere apprezzate nella giusta dimensione.
CURIOSITA’La costruzione della chiesa costò 960.000 lire, come era stato esattamente preventivato dall’architetto. La cifra fu raccolta grazie al contributo di diversi Podenzanesi. Monsignor Zurla contribuì con la somma di 490.000 lire alienando il patrimonio di famiglia. La prima offerta di 10.000 fu quella della sig.ra Cristina Zilli Sartori e fu l’inizio di una impegnativa catena da parte di tutti i parrocchiani, compresa la raccolta di uova da rivendere da parte delle ragazze della Gioventù Femminile.
Il prezioso organo a canne nel 1995 ebbe bisogno di un restauro. L’intervento fu pagato personalmente da Leonardo Garilli, noto per essere stato titolare della So.Di.Gas e presidente del Piacenza Calcio, che corrispose la somma di £ 90 milioni e non volle mai che il suo generoso gesto fosse reso noto.
Fonti del raccontoDa “Monumento di fede ed arte” di Mons. Teodoro Pallaroni- ediz. TIP.LE.CO, 2000
Da “Podenzano in Libertà” di Gianni Rubini - ediz. TIP.LE.CO, 2015
Hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina:Don Fausto Arrisi
Rosalia Serena
Associazione Famiglia Podenzanese
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