QR-Code per la narrazione partecipata dell’Unione Valnure Valchero
Raccontiamo il territorio attraverso i luoghi che lo rappresentano
Modifiche a "Castello di Magnano di Carpaneto"
Descrizione sintetica
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Il castello di Magnano si staglia tra morbide colline costellate di alberi e vigneti a un'altitudine di 350 metri.
BREVE STORIALa prima notizia scritta sul fortilizio risale al 24 giugno 1288. Appartenne prima al Mancassola, aristocratico di nobile famiglia piacentina. Indi nel secolo XIX passò alla famiglia Marazzani Casali. E passò anche agli Scotti Douglas di San Giorgio. In seguito si registrano altri passaggi di breve durata fra i quali quello dell'ex maestro ed ex sindaco di Carpaneto Valentino Garbazza.
Il castello di Magnano, come molti altri della zona, era una struttura di difesa e anche di offesa, in primis nel periodo medievale nell’ambito del conflitto infinito tra due schiere allo scopo della supremazia territoriale: da una parte Guelfa a cui appartenne quello di Magnano, e dall' altra i Ghibellini. Anche a livello strutturale si può notare l’appartenenza del castello di Magnano alla fazione Guelfa, con i tipici merli di forma squadrata.
Una volta mutate le condizioni storiche, l'importanza difensiva di questo castello, come di altri, venne meno. Molti dei castelli coevi furono trasformati in sontuose residenze ed arricchiti con nuove ali, loggiati, affreschi ed arredi lussuosi. Il castello di Magnano invece ha mantenuto sostanzialmente la propria struttura di costruzione a scopo difensivo.
STRUTTURACarlo Perogalli (architetto e storico) cita Magnano come castello crinale tra i meglio conservati della tipologia dei castelli recinti derivati della tipologia del castelliere ligure – veleiate. Si ritiene dunque che la struttura originaria risalga al II secolo a.c.
Intorno al castello è ben evidente il percorso di merlatura guelfa. Rilevantissima la struttura della torre principale (mastio) a pianta quadrata con al suo interno una scala a chiocciola di legno per poter salire verso l'alto. Sempre all’interno del mastio è presente un altare dove in una data epoca veniva celebrata la Santa Messa per i nobili residenti.Esistono poi altre due torri entrambe a sezione circolare.
Un altro particolare riguarda la facciata sud del mastio la quale non risulta precisamente rivolta a sud come il resto della struttura, bensì a sud ovest allo scopo di poter vedere in anticipo l'eventuale arrivo del nemico dalla sottostante val Chero.
Sono presenti anche una cantina per la conservazione dei cibi e la stalla che ospitava fino a quattro cavalli con sovrastante fienile. Nella stalla si può ancora vedere uno dei pilieri che, disposti a coppie e tenendo in sospensione assi di legno e catene, separavano le postazioni dei diversi cavalli per evitare infortuni.
Altra non trascurabile particolarità riguarda l’insolita forma trapezioidale del cortile interno.
Vi era altresì un portone levatoio per l'accesso laterale.
INFORMAZIONI UTILIIl castello è di proprietà privata, attualmente del paesaggista Luigi Raia, il quale si impegna in una costante e pregevole opera di manutenzione e abbellimento del maniero, con particolari aggiuntivi come la cura del giardino e l’introduzione di alberi da frutto e di ulivo. Il castello viene aperto al pubblico solo occasionalmente per visite guidate.
Ai contenuti di questa pagina hanno contribuito:
Luigi Raia
Sandro Romiti
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Il castello di Magnano si staglia tra morbide colline costellate di alberi e vigneti a un'altitudine di 350 metri.
BREVE STORIALa prima notizia scritta sul fortilizio risale al 24 giugno 1288. Appartenne prima al Mancassola, aristocratico di nobile famiglia piacentina. Indi nel secolo XIX passò alla famiglia Marazzani Casali. E passò anche agli Scotti Douglas di San Giorgio. In seguito si registrano altri passaggi di breve durata fra i quali quello dell'ex maestro ed ex sindaco di Carpaneto Valentino Garbazza.
Il castello di Magnano, come molti altri della zona, era una struttura di difesa e anche di offesa, in primis nel periodo medievale nell’ambito del conflitto infinito tra due schiere allo scopo della supremazia territoriale: da una parte Guelfa a cui appartenne quello di Magnano, e dall' altra i Ghibellini. Anche a livello strutturale si può notare l’appartenenza del castello di Magnano alla fazione Guelfa, con i tipici merli di forma squadrata.
Una volta mutate le condizioni storiche, l'importanza difensiva di questo castello, come di altri, venne meno. Molti dei castelli coevi furono trasformati in sontuose residenze ed arricchiti con nuove ali, loggiati, affreschi ed arredi lussuosi. Il castello di Magnano invece ha mantenuto sostanzialmente la propria struttura di costruzione a scopo difensivo.
STRUTTURACarlo Perogalli (architetto e storico) cita Magnano come castello crinale tra i meglio conservati della tipologia dei castelli recinti derivati della tipologia del castelliere ligure – veleiate. Si ritiene dunque che la struttura originaria risalga al II secolo a.c.
Intorno al castello è ben evidente il percorso di merlatura guelfa. Rilevantissima la struttura della torre principale (mastio) a pianta quadrata con al suo interno una scala a chiocciola di legno per poter salire verso l'alto. Sempre all’interno del mastio è presente un altare dove in una data epoca veniva celebrata la Santa Messa per i nobili residenti.Esistono poi altre due torri entrambe a sezione circolare.
Un altro particolare riguarda la facciata sud del mastio la quale non risulta precisamente rivolta a sud come il resto della struttura, bensì a sud ovest allo scopo di poter vedere in anticipo l'eventuale arrivo del nemico dalla sottostante val Chero.
Sono presenti anche una cantina per la conservazione dei cibi e la stalla che ospitava fino a quattro cavalli con sovrastante fienile. Nella stalla si può ancora vedere uno dei pilieri che, disposti a coppie e tenendo in sospensione assi di legno e catene, separavano le postazioni dei diversi cavalli per evitare infortuni.
Altra non trascurabile particolarità riguarda l’insolita forma trapezioidale del cortile interno.
Vi era altresì un portone levatoio per l'accesso laterale.
INFORMAZIONI UTILIIl castello è di proprietà privata, attualmente del paesaggista Luigi Raia, il quale si impegna in una costante e pregevole opera di manutenzione e abbellimento del maniero, con particolari aggiuntivi come la cura del giardino e l’introduzione di alberi da frutto e di ulivo. Il castello viene aperto al pubblico solo occasionalmente per visite guidate.
Hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina:
Luigi Raia
Sandro Romiti
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