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Raccontiamo il territorio attraverso i luoghi che lo rappresentano
Castello di Cerreto Landi di Carpaneto
Cereto o Cerreto Landi, piccola frazione del Comune di Carpaneto Piacentino, si identifica con il locale castello, fortilizio databile nel XIII sec.
LA STRUTTURA DEL CASTELLO
Il Castello a pianta quadrata si erge massiccio sulla pianura piacentina compresa tra i corsi d’acqua del Riglio e del Chero. La struttura architettonica attuale rispecchia ancor oggi bene quella che doveva essere secoli fa, così come i fossati, ben conservati ed efficienti, che circondano completamente l’edificio.
Il ponte in laterizio posto sul lato est che collega il piazzale antistante il castello con l’ingresso sostituisce l’originario ponte levatoio e la pusterla, di cui restano intatti e visibili nel muro del torrione d’ingresso gli alloggiamenti e gli incastri per le catene. Il castello presenta tre torri angolari quadrate sugli angoli sud-est, sud-ovest e nord-ovest, il mastio è posto al centro del muro d’ingresso.
Davanti al Castello sorge un settecentesco oratorio privato dedicato a San Gaetano.
IL FORTE DEI LANDI DI CERETO
Il fortilizio di Cerreto nel ‘300 apparteneva alla famiglia Landi. I Landi di Cerreto vengono fatti derivare da Fiammingo figlio di Alberico, figlio di Guglielmo, figlio di Rodolfo che è considerato il capostipite dell’intera famiglia Landi in tutti i suoi diversi rami. Presso l’Archivio Storico Comunale di Piacenza è stata ritrovata una documentazione che in data 15 giugno 1575 riconosce la genealogia dei Landi del ramo di Cereto. Il capostipite menzionato nel suddetto atto è il “Dominus” Ruffino Landi figlio di Fiammingo. Ruffino sarebbe morto nel 1316 ed ebbe i figli Vergiuso, famoso condottiero Signore di Rivalta, liberatore di Piacenza dalla tirannia di Galeazzo Visconti il 9 ottobre 1322, Fiammingo II, Oberto, Nicolò e Giovanni, primo proprietario accertato del Castello di Cereto. La famiglia continuò con la discendenza dell’ultimo figlio di Ruffino, Giovanni, cui era rimasto il Castello di Cereto.
IL CASTELLO E LA FATTORIA: RICORDI DAGLI ANNI '50
Attorno al castello, nell'abitato di Cerreto, fino agli anni '60, vivevano un centinaio di persone tutte alle dipendenze dirette o indirette dell'azienda agricola della famiglia Gazzola. Nei racconti di un testimone dell'epoca rivive il ricordo di una sistema socio-economico ormai scomparso.
Un gruppo di lavoratori della fattoria di Cerreto durante una pausa
Nonna di Cerreto insegna alla nipote a cucire
ALCUNE CURIOSITÀ
La costruzione del Castello è per gran parte in sasso e ciottoli di torrente, struttura classica delle fabbriche più antiche databile verso il XIII-XIV secolo. Si riscontrano però in maggioranza le parti più moderne costruite in laterizio, frutto evidente di restauri ed adattamenti posteriori che hanno però sempre rispettato l’originaria struttura castrense. All’interno del parco secolare nei primi anni del ‘900 fu costruita una piscina, una delle prime private e per la forma si ispirarono ad una peschiera del castello di Grazzano Visconti.
Nel locale adibito attualmente a legnaia un tempo vi erano le prigioni, si può ancora vedere il “pozzo del taglio”.
PROPRIETARI ATTUALI
La proprietà del Castello con le terre annesse passò nella prima metà del secolo scorso alla famiglia Gazzola. L’attuale proprietario del Castello è Riccardo Di Groppello (figlio di Clara Gazzola di Settima e Carlo Gustavo di Groppello) marito di Antonella Griffa da cui ha avuto due figli gemelli a nome Ferdinando e Giovanni di Groppello. Ferdinando e Giovanni nel mese di ottobre del 2021 hanno per la prima volta in via del tutto eccezionale aperto le porte del Castello al pubblico con visite guidate.
Hanno collaborato alla redazione di questa pagina:
Lucia Casella
Luigi Montanari
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