QR-Code per la narrazione partecipata dell’Unione Valnure Valchero
Raccontiamo il territorio attraverso i luoghi che lo rappresentano
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L’edificio della cartiera si trova in località Follo di Vigolzone lungo la strada interna a est del paese, verso il torrente Nure. La strada costeggia il canale detto rio Grazzano che dava acqua alle ruote della cartiera.
VIDEOINTERVISTA ANDREA
LE CARTIERE DELLA VALNURE
Questo edificio faceva parte di tutta una serie di opifici che sfruttavano la forza dell’acqua per ricavare energia con cui azionare macchinari per vari tipi di produzioni. Sulle mappe catastali napoleoniche del 1822 l’edificio è già presente e indicato come cartiera. Faceva parte di una serie di cartiere che si trovavano in Val Nure e precisamente a Ponte dell’Olio, Albarola e Vigolzone. Quella del Follo di Vigolzone era probabilmente la cartiera più grande della provincia. Nel semi interrato dell'edificio si possono ancora vedere (è così?) due serie di vasche in pietra in cui nel periodo di attività battevano i magli, azionati da due ruote mosse dall’acqua del rio Grazzano.Nel 1894, secondo l’archivio storico dell’associazione industriali di Piacenza, esistevano cinque cartiere. Due a Ponte dell’Olio e tre a Vigolzone. La carta prodotta a Vigolzone e Albarola era di qualità ottima, e venne usata per produrre importanti pubblicazioni stampate a Venezia nel 1684 e nel 1729, di cui sono conservate copie alla biblioteca Passerini Landi, alla biblioteca del Seminario Vescovile San Vincenzo di Piacenza e al Seminario Vescovile di Cremona.
IL SISTEMA DELLE ACQUE DELLA VALNURE
La media val Nure è percorsa da innumerevoli canali di irrigazione, all’apparenza insignificanti e privi di particolari attrattive ma la loro storia affonda le radici in epoche molto lontane.Le acque di questi canali, tramite le classiche ruote dei mulini, davano forza motrice a mulini, magli e cartiere. Il capitano Antonio Boccia, ufficiale napoleonico, nel 1805 descrisse in modo meticoloso tutto il territorio delle vallate piacentine nel suo famoso “Viaggio ai monti di Piacenza”, facendo un censimento di tutti i mulini e i canali. Lo stato attuale dei canali e delle acque irrigue è praticamente immutato dal XVI secolo. Tutta la zona era feudo della famiglia Anguissola. La presa d’acqua principale si trova come allora sulla sponda destra del torrente Nure ai piedi del castello di Riva. Lì nascono il Rivo San Giorgio, il Rivo Grazzano e il Rivo Bertone.
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L’edificio della vecchia cartiera si trova in località Follo di Vigolzone lungo la strada interna a est del paese, verso il torrente Nure. La strada costeggia il canale detto rio Grazzano che dava acqua alle ruote della cartiera.
VIDEOINTERVISTA ANDREA
LE CARTIERE DELLA VALNURE
Questo edificio faceva parte di tutta una serie di opifici che sfruttavano la forza dell’acqua per ricavare energia con cui azionare macchinari per vari tipi di produzioni. Sulle mappe catastali napoleoniche del 1822 l’edificio è già presente e indicato come cartiera. Faceva parte di una serie di cartiere che si trovavano in Val Nure e precisamente a Ponte dell’Olio, Albarola e Vigolzone. Quella del Follo di Vigolzone era probabilmente la cartiera più grande della provincia. Nel semi interrato dell'edificio si possono ancora vedere (sono quelle nella foto sotto?) due serie di vasche in pietra in cui nel periodo di attività battevano i magli, azionati da due ruote mosse dall’acqua del rio Grazzano.
Vasche che erano utilizzate per la produzione della carta
Nel 1894, secondo l’archivio storico dell’associazione industriali di Piacenza, esistevano cinque cartiere. Due a Ponte dell’Olio e tre a Vigolzone. La carta prodotta a Vigolzone e Albarola era di qualità ottima, e venne usata per produrre importanti pubblicazioni stampate a Venezia nel 1684 e nel 1729, di cui sono conservate copie alla biblioteca Passerini Landi, alla biblioteca del Seminario Vescovile San Vincenzo di Piacenza e al Seminario Vescovile di Cremona.
Filigrana delle cartiere di Vigolzone, rinvenibile su alcuni libri antichi
Testo del 1729 stampato su carta di Vigolzone
IL SISTEMA DELLE ACQUE DELLA VALNURE
La media val Nure è percorsa da innumerevoli canali di irrigazione, all’apparenza insignificanti e privi di particolari attrattive ma la loro storia affonda le radici in epoche molto lontane.
Le acque di questi canali, tramite le classiche ruote dei mulini, davano forza motrice a mulini, magli e cartiere. Il capitano Antonio Boccia, ufficiale napoleonico, nel 1805 descrisse in modo meticoloso tutto il territorio delle vallate piacentine nel suo famoso “Viaggio ai monti di Piacenza”, facendo un censimento di tutti i mulini e i canali. Lo stato attuale dei canali e delle acque irrigue è praticamente immutato dal XVI secolo. Tutta la zona era feudo della famiglia Anguissola. La presa d’acqua principale che alimenta questi canali si trova, oggi come allora, sulla sponda destra del torrente Nure ai piedi del castello di Riva di Ponte dell'Olio. Lì nascono il Rivo San Giorgio, il Rivo Grazzano e il Rivo Bertone.
INFORMAZIONI UTILI
L'edificio della cartiera oggi è di proprietà privata e le strutture produttive non sono più presenti.
Altri edifici di interesse, dove sono ancora presenti alcune parti degli impianti produttivi sono:
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quelli nelle foto sotto sono quelli citati sopra nel testo?
Mulino Sozzi, in località....
Mulino di Grazzano Visconti
Mulino di Torrano (Ponte dell'Olio)
Hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina:
Andrea Rossi
Associazione Culture per lo sviluppo locale
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